Intestazione

LGBT+Helpline: centro di consulenza per persone queer

Testo

Ralf Kaminski

Pubblicato

18.06.2021

Mann mit LGBT-Fahne vor dem Bundeshaus in Bern

Il centro di consulenza per persone queer esiste già dal 2016. Il Percento culturale Migros contribuisce ora al suo sviluppo.

La LGBT+Helpline fornisce consulenza alle persone lesbiche, omosessuali, bisessuali, trans, intersessuali e queer, così come ai loro familiari che hanno domande o cercano aiuto. A questo servizio possono anche essere segnalati casi di discriminazione e violenza. Il Percento culturale Migros sostiene lo sviluppo previsto della helpline coordinata da Pink Cross, l'organizzazione mantello per gli uomini gay e bisessuali in Svizzera. Il direttore Roman Heggli (30) spiega quali sono di preciso i piani.  

In che direzione si svilupperà la helpline?
Vogliamo che diventi il primo centro di consulenza per qualsiasi domanda legata al mondo LGBTIQ. Esistono numerose offerte specializzate per singoli gruppi, ma non è facile mantenere una visione d'insieme. Quando le persone ci contattano, le consulenti e i consulenti volontari le aiutano se possibile direttamente, oppure le indirizzano a uno degli altri servizi. Per diventare il principale servizio di consulenza vogliamo rendere la helpline ancora più conosciuta a livello pubblico. 

Quanto intensamente è sfruttata la helpline? E da chi?
Riceviamo numerose chiamate ed e-mail ogni mese da persone molto diverse. Ci sono giovani, ma anche anziani che cercano un sostegno per fare coming-out, genitori di bambini queer che hanno domande, ma anche richiedenti asilo che chiedono aiuto. Di norma, le esperienze di violenza o discriminazione vengono segnalate tramite un modulo online e solo più raramente al telefono.

Quanti casi vengono segnalati ogni anno?
Nel 2020 ci sono stati 61 episodi tra offese ad aggressioni fisiche. Si tratta di un valore impercettibilmente inferiore rispetto all'anno precedente, nonostante a causa del coronavirus più persone siano rimaste a casa. Con una quota pari al 18%, ad ogni modo, il numero di aggressioni fisiche è leggermente diminuito. Dobbiamo comunque ipotizzare cifre sommerse enormi: solo il 20% scarso di questi casi è stato segnalato alla polizia. 
 

Pink-Cross-Geschäftsführer Roman Heggli

Il direttore di Pink Cross Roman Heggli

LGBT+Helpline

Il Percento culturale Migros sostiene lo sviluppo della LGBT+Helpline gestita da Pink Cross, l'associazione mantello per gli uomini gay e bisessuali in Svizzera. La helpline esiste dal 2016 e funge da un lato da centro di consulenza per le persone queer e dall'altro raccoglie le segnalazioni di casi di discriminazione e violenza. Gli episodi di violenza omo- e transfobica non vengono registrati sistematicamente in Svizzera; le segnalazioni alla helpline mirano a creare una base di dati più chiara e a contribuire a una lotta più mirata contro discriminazione e violenza. La helpline è reperibile online o telefonicamente e si rivolge a tutte le persone LGBTQ in cerca di supporto.

Maggiori informazioni: lgbt-helpline.ch, 0800 133 133 (da lunedì a giovedì, dalle 19 alle 21)

Esistono dei luoghi più esposti a questi fenomeni rispetto ad altri?
I crimini d'odio avvengono ovunque, ma si nota una certa concentrazione a Zurigo, probabilmente perché qui la visibilità delle persone queer è maggiore rispetto alla provincia. La maggior parte delle vittime ha tra i 20 e i 30 anni.

Ormai vi sono anche alcuni servizi ufficiali che registrano questi episodi. Sono già disponibili dei dati?
La Città di Zurigo e il Cantone di Friburgo hanno iniziato la registrazione all'inizio del 2021. A Zurigo, nei primi quattro mesi sono già stati rilevati una dozzina di episodi. Attendiamo con ansia le cifre alla fine dell'anno. Naturalmente, sarebbe ancora meglio se ci fosse una statistica nazionale. 

In che misura queste informazioni aiuteranno ad affrontare violenza e discriminazione contro le persone LGBTIQ?
L'obiettivo è fra l'altro una maggiore sensibilizzazione della polizia rispetto a questo tema. Le vittime devono poter fare affidamento sul fatto di essere prese sul serio quando si recano alla polizia. Secondo i nostri riscontri, nel 2020 ciò è avvenuto nella maggioranza dei casi. Ma non sempre. In questo modo, tuttavia, non si affronta il problema alla radice. L'ideale sarebbe mettere in atto misure preventive affinché tali episodi non si verifichino. A tale scopo anche le scuole dovrebbero occuparsi dell'argomento, ma sotto quest'aspetto non si muove ancora molto. Ci auspicheremmo un piano d'azione nazionale della Confederazione che vincoli per esempio anche le scuole, ma manca ancora la volontà politica. In generale servirebbe maggiore informazione e parità giuridica, come con l'iniziativa «Matrimonio per tutti» su cui voteremo a settembre.

Quanto è utile il supporto del Percento culturale Migros? 
Ne siamo lieti: è una sorta di marchio di qualità e segnala che un servizio ha una certa importanza. Lo sviluppo della helpline gode del sostegno di diverse fondazioni, ma l'obiettivo ultimo è il finanziamento a lungo termine con fondi pubblici. 

Foto/Scena: Luis Pestana

La tua opinione