Intestazione

Khadidja Benouataf e Gabay Laura/Cécilia Cardoso

khadidjabenouataf

Foto: Aude Boissaye

Khadidja Benouataf è presidente dell’Impact Social Club, coordinatrice di BIM (Best Impact Movies) nonché membro del comitato consultivo della Global Impact Producer’s Alliance. La sua convinzione? I film hanno il potere di cambiare il mondo. Come stratega dell’impatto, Khadidja Benouataf sviluppa ecosistemi e raggruppa comunità impegnate per promuovere la diffusione dei film e amplificare i loro messaggi. Per far conoscere questo potere d’azione su ampia scala, forma professionisti/e del cinema, studenti e studentesse sulle strategie d’impatto e partecipa come relatrice e moderatrice di workshop a festival cinematografici internazionali (BERLINALE, FIFDH, ZURICH FILM FESTIVAL, ecc.). In particolare ha elaborato le campagne dei documentari premiati: L’hypothèse de Zimov (Ritorno all’era glaciale: L’ipotesi di Zimov) di Denis Sneguirev, The Last Shelter (L’ultimo rifugio) di Ousmane Samassekou nonché Shadow Game di Eefje Blankevort e Els Van Driel.

Gabay Laura e Cécilia Cardoso

Foto:

Cecilia Cardoso, nata a Parigi nel 1983, ha studiato all'École Nationale Supérieure d'Art de Bourges (Francia) e ha poi lavorato come montatrice e regista per associazioni televisive. Per diversi anni ha diretto laboratori di arti visive e di cinema in Uruguay. Dal 2016 al 2021 ha diretto, prodotto e programmato il Festival internazionale del cinema Un Mes Corto (Uruguay) ed è stata nominata direttrice culturale dell'Alliance Française de Rocha, incarico che ha ricoperto dal 2021 al 2022. Attualmente lavora come produttrice per Écran Mobile. Nata a Ginevra nel 1987, Laura Gabay ha studiato cinema alla HEAD (Svizzera) e all'EICTV (Cuba), dopo aver studiato sociologia. Lavora come regista e produttrice per Écran Mobile. Il suo primo lungometraggio, Para no olvidar, è stato selezionato per Visions du réel. Tiene laboratori di Super 8 all'Università di Ginevra.

Progetto

Il nostro progetto racconta la storia di Melania che, nel 2019 a Londra, subisce un violento attacco omofobico mentre viaggia su un autobus notturno con la sua ragazza. L'immagine dei loro volti sanguinanti ha fatto rapidamente il giro del mondo ed è stata utilizzata da media, politici, celebrità e attivisti di tutto il mondo. Il film è una riflessione sulla perdita di conquiste sociali in alcuni Paesi progressisti e sulla viralità e violenza dei social network.

Il lavoro che svolgeremo quest'anno all'interno del programma con Khadidja Benouataf ci consentirà di definire la strategia più appropriata e realistica per l'impatto del film, per sensibilizzare e, ci auguriamo, per stimolare la volontà del nostro pubblico ad agire, a lottare per le conquiste sociali delle comunità lgbtqia+ e per il rispetto dei diritti umani in generale.