Da 100 a 200: fuori dalla nicchia
Dopo oltre 100 progetti supportati, il Fondo pionieristico Migros apre un nuovo capitolo. Gli ambiti tematici sono ben definiti, gli obiettivi rimangono ambiziosi. Infatti, anche se i progetti pionieristici quando nascono sono piccoli, prima o poi sono destinati a crescere. Britta Friedrich, che dirige il Fondo pionieristico da marzo, e Stefan Schöbi, che lo ha guidato nella prima fase, gettano nell'intervista uno sguardo al passato e uno al futuro.
Britta Friedrich e Stefan Schöbi, assieme al vostro team avete lanciato oltre 100 progetti pionieristici. Con quale spirito guardate alle prossime tappe?
Stefan: Con molta curiosità. Perché è ovvio che un «fondo pionieristico» sia in costante evoluzione. I prossimi 100 progetti richiederanno pertanto approcci risolutivi diversi rispetto ai primi 100. Quali, di preciso? Lo stiamo scoprendo proprio in questo momento.
Britta: L'urgenza dei temi e delle sfide di cui ci occupiano non è diminuita nemmeno dopo 100 progetti. Per questo affrontiamo questa nuova fase con la stessa passione e lo stesso slancio di prima. Ma anche con grande speranza e gratitudine: siamo infatti consapevoli del privilegio che il nostro lavoro comporta, ossia la possibilità di avviare e portare avanti il cambiamento sociale.
Affrontare l'ignoto fa parte della nostra attività quotidiana: siamo per così dire di casa in territori inesplorati.
Britta Friedrich
A che punto è il Fondo pionieristico Migros oggi?
Stefan: Come ogni progetto pionieristico, anche nostro il Fondo pionieristico si è quotidianamente evoluto fin dal suo avvio all'inizio del 2013. Oggi sappiamo con una precisione sensibilmente maggiore come allestire i nuovi progetti, quali sono gli aspetti importanti, in che modo fornire assistenza e quali sono o non sono i fattori chiave per il successo in questo ambito. Quello di cui tuttavia oggi siamo consapevoli è anche che un fondo pionieristico non basta di per sé a cambiare il mondo. Serve molto di più.
Britta: Ci muoviamo in una situazione per certi versi paradossale. Da un lato abbiamo l'obiettivo di produrre un cambiamento sociale e raggiungere quindi ampie fette della popolazione. Dall'altro lavoriamo però con progetti pionieristici che spesso sono piccoli e scaturiscono da una nicchia di mercato. Da un lato il nostro compito è dare ai nostri progetti lo spazio protetto di cui hanno bisogno per poter mettere in atto l'innovazione. Dall'altro è sempre più importante saper sfruttare il momento per traghettare la novità fuori dalla nicchia e farla conoscere a un pubblico più vasto. A tale scopo bisogna essere pronti a uscire dalla propria comfort zone. Si tratta di un terreno inesplorato anche per noi. Affrontare l'ignoto fa parte della nostra attività quotidiana: siamo per così dire di casa in territori inesplorati.
Cosa contraddistingue pioniere e pionieri?
Britta: Il coraggio. Pioniere e pionieri hanno il coraggio di affermare verità scomode e mettere in discussione le cose. Sanno mettere il dito nella piaga. Da solo, tuttavia, il coraggio non basta. I progetti pionieristici non sono infatti una questione di morale, ma di azioni concrete. Per mettere effettivamente in pratica un'idea, servono grinta e perseveranza.
Stefan: E alla perseveranza vanno aggiunte capacità di imparare e disponibilità. Bisogna essere pronti ad abbandonare il proprio approccio e a cambiare direzione se non si ottiene l'effetto auspicato. Paradossalmente, perseveranza e capacità di imparare sono caratteristiche quasi contrapposte che pioniere e pionieri devono presentare. Da un lato devono essere in grado di lavorare a lungo da soli. Al tempo stesso, però, devono sapersi integrare in un team. Pioniere e pionieri devono essere in grado di gestire questa dicotomia interna. Si tratta di un'esigenza non facile da soddisfare.
Vi è già capitato di realizzare personalmente un'idea pionieristica?
Britta: Ho cominciato alla fiera del libro, quando la digitalizzazione ha messo sottosopra il mondo delle pubblicazioni. E nessuno sapeva bene dove ci avrebbe condotti quel viaggio. All'epoca facevo parte di una task force per l'innovazione che sviluppava format intersettoriali. Non abbiamo trovato sempre tutte le porte aperte. All'inizio siamo andati a sbattere contro parecchi ostacoli e abbiamo dovuto fare i conti con la scarsa comprensione. Alcuni anni dopo il vento è cambiato e all'improvviso il motto è diventato: «Non possiamo farne a meno».
Stefan: Dieci anni fa, con kulturkritik.ch ho fondato un progetto pionieristico nel settore del giornalismo culturale. Dopo cinque anni abbiamo disattivato la piattaforma nonostante il considerevole successo. Eravamo una redazione forte, ma un team dirigenziale scarso. Al me stesso di allora oggi direi: «Ehi, perché vuoi mollare? Il meglio viene adesso!». Ma si sa, i progetti pionieristici richiedono grande tenacia da parte di chi li lancia. E anche se portano a buoni risultati, l'onda del successo è generalmente troppo piccola per poterla cavalcare a lungo. Con il Fondo pionieristico Migros diamo una chance realistica a questo tipo di progetti.
Britta Friedrich
Britta Friedrich (classe 1978) ha studiato letteratura, scienze dei media ed economia. Ha lavorato come consulente per un'agenzia di strategia e comunicazione e in seguito ha diretto una sezione della Fiera del libro di Francoforte dedicata a nuove attività e innovazione. Dal 2018 lavora al Fondo pionieristico Migros come scout e dalla metà del 2020 è responsabile operativa dei progetti. All'inizio di marzo 2022 ha assunto la guida del Fondo. Britta Friedrich è madre di due bambini e vive con la sua famiglia nella città di Zurigo.
- Il motto di Britta: Pensa allora per te un finale! Dev'essere buono, ne abbiamo un bisogno reale! (liberamente ispirato a «L'anima buona di Sezuan», Bertold Brecht)
- Sul comodino di Britta, al momento c'è questo libro: «Il guardiano notturno» di Louise Erdrich, un romanzo sulla protesta contro le espropriazioni dei nativi americani, dove l’autrice si pone la domanda se un singolo possa cambiare la storia.
- L'ultima scoperta di Britta: un robot aspirapolvere che lava anche il pavimento
Stefan Schöbi
Stefan Schöbi (classe 1977) ha studiato letteratura a Zurigo, Berlino e Vienna. È stato responsabile del marketing dell'offerta formativa della Scuola universitaria d'arte di Zurigo; nel 2013 ha poi assunto fin dalla sua costituzione la guida dell'allora Fondo Impegno Migros (dal 2021 Fondo pionieristico Migros). Dal 2022 è responsabile Società della Direzione Società e cultura della Federazione delle cooperative Migros. In questa funzione si occupa oltre che del Fondo pionieristico Migros anche dei progetti sociali del Percento culturale Migros a livello nazionale. Schöbi ha due bambini e vive con la sua famiglia nella città di Zurigo.
- Il motto di Stefan: Solo chi arde può sviluppare negli altri un fuoco (Sant'Agostino)
- Sul comodino di Stefan al momento c'è un’intera pila di libri: Quello in cima è «L’anomalie» di Hervé Le Tellier, davvero appassionante. Subito sotto «1977» di Philipp Sarasin, il mio anno di nascita.
- L'ultima scoperta di Stefan: un caleidoscopio con cui per svagarsi si può guardare a un futuro dai colori vivaci
Il team del Fondo pionieristico assiste da vicino i progetti promossi e ne condivide gli alti e bassi. Quali storie vi sono rimaste impresse nella memoria?
Britta: Momenti indelebili sono quelli in cui emerge la sostanza del progetto o il cuore della visione. Quando pioniere e pionieri convinti del proprio progetto riconoscono di aver preso una strada sbagliata o di aver definito male le priorità. Quando riusciamo a correggere la rotta insieme e i partner uniscono nuovamente le forze per intraprendere il nuovo cammino. È qualcosa che resta impresso nella memoria. Perché si è felici per i partner di progetto, ma anche perché si vede il valore della nostra assistenza.
Stefan: Stai descrivendo le quotidiane montagne russe dei sentimenti durante l'attività di assistenza alle pioniere e ai pionieri. Dopo 100 progetti sappiamo che il successo ha molti volti. Tutti i nostri tentativi di prevedere questo successo sono falliti amaramente. Il fatto di non sapere prima cosa comporterà un progetto pionieristico ne è un esempio tipico. E variegate come le sfide da affrontare sono anche le sensazioni che le accompagnano. Indiscutibilmente, da parte nostra ci sono anche molte emozioni in gioco.
Britta: Il nostro obiettivo è fare in modo che dopo la fase di assistenza i progetti possano camminare sulle proprie gambe. È un po' come con i figli. Da un lato vorremmo tenere sempre una mano protettiva su di loro, dall'altro sappiamo che devono trovare la loro strada autonomamente. E siamo orgogliosi quando lo fanno.
Dopo 100 progetti sappiamo che il successo ha molti volti.
Stefan Schöbi
Nel manuale «Da 0 a 100», il Fondo pionieristico ha raccolto – in collaborazione con i team di progetto – le conoscenze scaturite e le esperienze fatte con i 100 progetti passati. Qual è il consiglio più importante che vi sentite di dare ai futuri pionieri?
Stefan: Una cosa che notiamo regolarmente: senza un team che funziona, di norma un progetto non va lontano. E come si suol dire: se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai in compagnia. Ciò significa che pioniere e pionieri devono sostenere il progetto sia a livello personale che interpersonale.
Britta: È utile avere un atteggiamento basato su una visione condivisa. Quale vuole essere il cambiamento sociale promosso dal progetto? È qui che interveniamo, analizzando quanto sono sostenibili la visione e la concatenazione di effetti di ogni nuovo progetto. Si tratta, per così dire, del collante che tiene insieme il team.
E come funziona il team che sta dietro al Fondo pionieristico?
Britta: Anche noi siamo uniti dalla nostra visione: l'idea che come società possiamo «fare di più» e abbiamo un grande potenziale ancora da sfruttare. Al di là di questa visione comune, abbiamo però tutti background diversi e apportiamo abilità e prospettive diverse. Discutiamo a fondo, con grande sincerità e trasparenza, dimostrando premura per gli altri. A livello personale, il rientro dopo la maternità è stata in un certo senso come «tornare a casa».
Stefan: La fiducia e la sicurezza che descrivi hanno una funzione importante, ci permettono di concentrarci al 100% sull'assistenza ai progetti per il semplice motivo che possiamo fare affidamento su di noi come team. Nel nostro lavoro, il successo non riguarda mai una persona sola. Quello che festeggiamo è sempre il successo di squadra.
Ora Britta Friedrich assume la guida del Fondo pionieristico Migros. Quali saranno le prossime tappe del viaggio?
Stefan: Si dice che Einstein abbia affermato che non si possono risolvere i problemi con la stessa mentalità che li ha generati. E ciò vale anche per il Fondo pionieristico: ora serve una nuova mentalità. Sono molto felice di poter cedere il testimone a Britta e sono convinto che questo sia proprio il momento giusto. In questo modo il Fondo pionieristico sarà ancora più solido e potrà imboccare nuove direzioni. Nel contempo alla Migros stiamo riunendo tutti i programmi nazionali con orientamento sociale nel nuovo settore Società. Così facendo, vogliamo rafforzare ulteriormente e diffondere il valore dell'impegno sociale. Sono lieto di poter organizzare questo settore in qualità di responsabile Società e di rimanere al tempo stesso vicino al Fondo pionieristico.
Britta: Le basi del Fondo pionieristico sono state poste: il team, il metodo, gli approcci, gli strumenti. Non parto da zero, parto davvero da 100. Tuttavia, 100 non è il punto di arrivo. Tutti noi del team abbiamo grandi aspettative per il prossimo capitolo. Lavorare con queste aspettative e realizzarle assieme ai nostri partner di progetto è una prospettiva che mi alletta molto.
I nostri progetti promuovono novità e cambiamenti, dapprima in piccolo, poi su scala sempre maggiore e infine nell'intera società.
Britta Friedrich
Su cosa vi concentrerete a livello di contenuti?
Stefan: La nostra attenzione è rivolta al momento su tre ambiti tematici: «Società climaticamente neutra», «Persone e digitalizzazione» e «Innovazione collaborativa». In questi campi sono infatti sempre di più i grandi interrogativi, ma non per questo ci sono più risposte. I progetti pionieristici sono dunque più richiesti che mai. E devono, soprattutto, essere efficaci.
Britta: Senza mercato i progetti non sortiscono alcun effetto; è questa la nostra esperienza basata sui primi 100 progetti. Ciò significa che ci concentreremo in modo ancora più coerente sulle esigenze del nostro target. I nostri progetti promuovono novità e cambiamenti, dapprima in piccolo, poi su scala sempre maggiore e infine nell'intera società. Affinché questo effetto a cascata funzioni, prima o poi questi progetti devono uscire dalla loro nicchia. Ed è in questo che vogliamo sostenerli ancora di più in futuro. Vogliamo dunque continuare a offrire una rampa di lancio per progetti pionieristici e contribuire alla realizzazione di molte idee coraggiose. Il nostro scopo è anche quello di risvegliare lo spirito pionieristico sopito e di porre così le basi per un movimento di pioniere e pionieri che unendo le forze diano forma al nostro futuro.
Foto/scena: Stefan Schöbi e Britta Friedrich ©Jasmin Frei
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