Intestazione

Karlheinz Müller: maestro di acustica

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Ralf Kaminski

Pubblicato

27.08.2021

Karlheinz Müller alla Tonhalle di Zurigo

Il compito di Karlheinz Müller è far sì che in una sala da concerto la musica possa esplicare al meglio tutto il suo affascinante potere. Nella Tonhalle di Zurigo, di cui si è appena concluso il restauro, grazie a lui l'acustica è persino migliore di prima.

«Sono orgoglioso e sollevato», dice Karlheinz Müller con un sorriso soddisfatto. Il suo lavoro alla Tonhalle di Zurigo, iniziato 20 anni fa, si conclude ufficialmente ai primi di settembre con la riapertura della sala da concerto. «I primi musicisti che ci hanno suonato confermano la bontà del nostro lavoro: l‘acustica è addirittura migliore di prima».

Non è una cosa scontata, perché anche prima del suo restauro la Tonhalle, costruita nel 1895, era considerata dalle orchestre e dal pubblico una sala eccezionale, ideale per i concerti di musica classica, sebbene all‘epoca della sua costruzione non esistessero gli ingegneri del suono come Karlheinz Müller. Com’è possibile? Müller ride. «I compositori di allora creavano le loro opere già con l‘obiettivo di produrre nelle sale da concerto un effetto sonoro di massimo impatto –io sono esperto di acustica per professione, loro lo erano di natura». L‘adeguata propagazione dei suoni diventa un problema solo negli anni ‚20 e ‚30, con l‘avvento della radio.

Secondo Müller, occuparsi del restauro di una prestigiosa sala da concerto che ha già molti estimatori è molto più impegnativo che allestire un nuovo edificio. «Si lavora su qualcosa di preesistente e rendere migliore qualcosa che è già molto buono non è mai facile». Ma lʹingegnere acustico di Monaco, 80 anni compiuti anche se non si direbbe, ha alle spalle decenni di esperienza e si è già occupato della qualità del suono di sale da concerto di tutto il mondo, come la New York State Opera e il Teatro del Lago in Cile. La Müller-BBM, l‘azienda per cui lavora, è stata fondata da suo fratello maggiore ed è tra le più importanti a livello mondiale nell‘ambito dell‘acustica. «Oggi, però, lavoro solo insieme a colleghi più giovani e non mi faccio più carico di progetti personali come una volta».

Alla ricerca di punti deboli

20 anni fa Müller ha iniziato a documentare l‘acustica della Tonhalle. «Ci si muove con gli strumenti di misurazione, un metro alla volta, per tutta la sala e lungo tutte le pareti, fino al soffitto, sia durante le prove che durante i concerti, con la sala al completo. Inoltre si parla con i musicisti – per capire cosa nella sala funziona già bene e perché, in quali punti l‘acustica era migliore in passato e dove sono invece i punti deboli su cui si andrà a lavorare durante il restauro».

Müller è visibilmente contento di essere riuscito in questa impresa anche con la rinomata Tonhalle. «La cosa più importante era mantenere una buona gamma di bassi e rafforzare il suono delle note alte in modo che risuonassero più a lungo», spiega. «E non basta regolare due o tre cose, si tratta di eseguire innumerevoli piccoli aggiustamenti – è un lavoro minuzioso e stancante, spesso sottovalutato». Müller ha influito sulla scelta, tra le altre cose, del nuovo pavimento, del nuovo palco, del soffitto rinforzato, delle finestre e perfino delle cromie. «Abbiamo verificato dal punto di vista acustico ogni singolo elemento del restauro».

Ogni tanto, continua, le nostre richieste si scontrano con le idee o le risorse finanziarie del committente. «Generiamo costi, ma raramente riusciamo a dire con precisione di quanto l‘acustica migliorerà dopo il nostro intervento. Per questo dobbiamo saper maneggiare anche le armi della diplomazia». Nel caso della Tonhalle Müller ha avuto carta bianca, però gli è successo più di una volta di rifiutare un incarico per differenza di vedute con il committente.

Karlheinz Müller alla Tonhalle di Zurigo

Foto: Désirée Good

In linea di principio l‘orchestra vuole che la sala ‹porti› la sua musica e la trasmetta in modo ottimale al pubblico. Il pubblico, dal canto suo,vuole essere avvolto dal suono e sentirlo vibrare.

Karlheinz Müller

Nella nuvola di suoni

La ristrutturazione della Tonhalle e della Kongresshaus è iniziata nel 2017. La sala da concerto è stata riportata allo stato originale del 1895 e nel contempo dotata di tecnologia all‘avanguardia. Durante i lavori di restauro, l‘Orchestra della Tonhalle si è trasferita nella sede temporanea di Maag, dove la qualità dell‘acustica ha sorpreso tutti da subito. Anche lì il responsabile dei suoni era Müller.

Ma cos‘è una buona acustica? «Se ne potrebbe discutere a lungo, ognuno ha la sua opinione», dice Müller. «In linea di principio l‘orchestra vuole che la sala ‹porti› la sua musica e la trasmetta in modo ottimale al pubblico. Il pubblico, dal canto suo,vuole essere avvolto dal suono e sentirlo vibrare». Il suono non dovrebbe essere né troppo chiaro né troppo indistinto. «Chi ama un suono più nitido tende a sedersi davanti, chi preferisce immergersi nella nuvola di suoni predilige i posti in fondo». Nella Tonhalle, tuttavia, non ci sono differenze marcate. «La sala offre un tessuto sonoro molto uniforme».

Una cattiva acustica fa sì che gli spettatori si distraggano e non si lascino prendere dalla musica. «La distrazione è un chiaro indizio che la performance dell‘orchestra non è buona oppure che non lo è l‘acustica». Fra le due, però, la più importante rimane la prima. «Una cattiva performance non può essere salvata da una buona acustica. Una buona acustica può invece valorizzare o addirittura esaltare una buona performance», spiega Müller.

Architettura e materiali svolgono un ruolo di primo piano da questo punto di vista. «Un edificio a pianta rotonda non è l‘ideale per ospitare una classica sala da concerto, meglio a pianta rettangolare o poligonale». Nemmeno una sala interamente vetrata è una buona scelta. «Ma nessun materiale va scartato a priori – è sempre una questione di quantità, rapporti e distribuzione».

Anche l'heavy metal

Sale come la Tonhalle non sono però adatte a suoni amplificati elettronicamente. «Un concerto heavy metal non sarebbe uno spettacolo godibile qui», spiega Müller, «produrrebbe solo rumore indistinto, perché il tessuto acustico della sala è troppo ricco e complesso». Heavy metal? Ebbene sì, il raffinato ottantenne non si limita ad ascoltare musica classica. «Però ai concerti rock o metal vado con i tappi per le orecchie». E comunque, pur trovando stimolante questo genere di musica, le sue vere passioni sono la musica classica – barocca, tardo-romantica e moderna – e il jazz.

Karlheinz Müller è cresciuto in una famiglia di melomani e già ai tempi della scuola suonava in una dixie band. Ha iniziato a occuparsi di acustica dopo che suo fratello ha fondato l‘azienda – perché di formazione è ingegnere, sì, ma edile. Perciò ha saputo fondere passione per l‘arte e competenza tecnologica. «D’altronde un esperto di acustica ha bisogno di entrambe, perché numeri e calcoli sono una parte importante del lavoro, ma lo sono anche la fisica, la musica e l‘architettura».

La Müller-BBM non si occupa solo di sale da concerto. Gli ingegneri del suono sono richiesti anche in altri ambiti come, per esempio, quello dei trasporti, quando si tratta di contenere il rumore dei veicoli o ridurre l’inquinamento acustico lungo le linee ferroviarie e autostradali. Müller però è specializzato in grandi sale da concerto – e ama assistere a concerti di ogni tipo, possibilmente in sale dotate di una buona acustica. Per ragioni professionali, però, ogni tanto assiste anche a concerti eseguiti in sale dove l‘acustica lascia a desiderare. «Dopotutto per riconoscere un difetto di ‚acustica bisogna prima averlo sentito, no?».

 

Ulteriori informazioni: tonhalle.ch, seeyouamsee.ch

I concerti di apertura avranno luogo il 15 e il 16 settembre. La Kongresshaus e la Tonhalle possono essere visitate il 4 e 5 settembre.

Migros-Percento culturale-Classics

Il primo concerto organizzato dalla Migros alla Tonhalle di Zurigo si tenne nel 1953. Da allora ce ne sono stati più di 500, con oltre mezzo milione di spettatori. Su quanto sia ambita la Tonhalle come sala da concerti la dice lunga la piccola odissea dell‘Orchestra Nazionale Russa, che nel 2010 stava per prendere l‘aereo per Zurigo quando un‘eruzione vulcanica in Islanda paralizzò il traffico aereo in tutta Europa: senza alcuna esitazione l‘orchestra decise di fare il viaggio via terra, arrivando dopo 30 ore giusto in tempo per l‘esibizione. Il primo concerto del Percento culturale-Classics nella nuova Tonhalle si terrà il 21 ottobre.

La London Symphony Orchestra, diretta da Daniel Harding, eseguirà opere di William Walton e Johannes Brahms.

 

Per informazioni e biglietti: migros-kulturprozent-classics.ch

Foto/scena: Désirée Good