Nel labirinto dei suoni
Pubblicato
21.01.2022

Florent Rashiti ha una severa disabilità uditiva e per questo ha difficoltà nella comunicazione orale. Ciononostante porta avanti con successo l'apprendistato presso una filiale Migros di Berna.
Un'anziana cliente chiede a Florent dove si trovano i filtri per il caffè. Parla a voce piuttosto bassa e in più indossa una mascherina FFP2. Il giovane apprendista l'ascolta concentrato, poi sorride, fa un cenno con la testa e conduce la donna allo scaffale.
Una situazione del tutto normale, no? Per la cliente sì, ma per l'apprendista 23enne un dialogo di questo tipo è spesso un'impresa. Il supermercato dove lavora, la filiale Migros di Bubenberg accanto alla stazione centrale di Berna, lo conosce come le sue tasche e sa bene dove si trova ogni prodotto. Solo che Florent è audioleso dalla nascita. Due potenti apparecchi acustici invisibili lo aiutano a percepire i suoni, e in più sa leggere dalle labbra. Peccato che adesso la gente indossi la mascherina, e questa capacità non gli serva a niente.
Fruscii e tintinnii
Anche i rumori di fondo gli creano problemi. Il tintinnare delle monetine, i fruscii dell'impianto di condizionamento o gli annunci all'altoparlante gli rendono ancora più arduo capire quel che dice un cliente – che magari parla già in modo poco comprensibile per conto suo. «Gli apparecchi acustici attenuano automaticamente i rumori di fondo e i suoni molto alti», spiega Florent. «Questo è un vantaggio se, per esempio, prendo in carico una consegna alla rampa dietro il negozio e un pallet cade improvvisamente a terra. Però una volta è scattato l'allarme antincendio – per fortuna era solo un'esercitazione –e io l'ho sentito così attutito che non riuscivo a capire cosa fosse».
Nonostante le difficoltà, però, alla Migros l'aspirante assistente del commercio al dettaglio si sente a casa. «Räschu», come lo chiamano affettuosamente i colleghi, vuole sapere tutto sull'assortimento e sul funzionamento del punto vendita, ed è perfettamente integrato nel team di 35 persone che opera nel negozio. «Lo apprezziamo tutti», conferma il 33enne direttore di filiale Shaip Avdullahi. «È incredibilmente motivato e con la sua cordialità è un fiore all'occhiello per il punto vendita».

Alla filiale Migros di Bubenberg, Florent Rashiti ha finalmente trovato uno sbocco professionale.
Qui mi si è aperta una possibilità.
Florent Rashiti Apprendista
In precedenza non ha avuto modo di farsi apprezzare per le sue capacità. Il suo percorso professionale ha subito più di una battuta d'arresto. Dapprima ha lavorato come apprendista meccanico in un'officina che produce componenti ferroviari. «All'epoca ero ancora molto insicuro», racconta Florent. «Avevo sempre paura di sbagliare e per questo bombardavo di domande i colleghi e i superiori. Facevo fatica a portare a termine un compito in autonomia». Al termine dell'apprendistato una cosa gli era chiara: quella realtà non faceva per lui.
Dopo un secondo tentativo come addetto alla logistica in un grosso e piuttosto anonimo magazzino ospedaliero, a 22 anni Florent è approdato alla Migros di Bubenberg. «Sono stato accolto con grande calore», ricorda. «Ho capito subito che qui mi veniva offerta una possibilità concreta, e ho imparato tanto fin dal primo giorno. La mia formatrice e il direttore di filiale sono diventati in breve tempo persone di fiducia con cui posso aprirmi serenamente e parlare di tutto».
Da clienti a colleghi
All'inizio il contatto con i clienti, data la disabilità uditiva, ha messo a dura prova Florent. Tuttavia quando gli capitava di non capire e pregava la gente di ripetere, nessuno o quasi si mostrava scocciato o reagiva scortesemente. «Una delle cose belle è che qui fanno la spesa anche molti apprendisti e studenti», dice Rashiti. «Fa piacere incontrare sul lavoro gente della tua età. Con alcuni nel frattempo ci siamo conosciuti di persona e ci salutiamo».
Se ripensa al suo percorso professionale, lo paragona a una scala: «Un gradino alla volta ho acquisito la necessaria sicurezza in me stesso e ho acquisito una migliore visione d'insieme».
A volte il fatto di essere non udente e possedere per questo competenze non comuni a tutti è perfino un vantaggio sul lavoro. Come quando un cliente audioleso aveva domande riguardo ai suoi buoni Cumulus. Florent gli ha subito fornito tutte le spiegazioni del caso nella lingua dei segni.
Inclusione alla Migros
L'inclusione è inscritta nel DNA della Migros. È una componente ovvia e naturale della realtà quotidiana Migros. In azienda lavorano persone di ogni provenienza e background, con disabilità fisica o psichica, e anche giovani provenienti da un contesto sociale disagiato che la Migros aiuta a integrarsi nel mondo del lavoro.
In questo modo la Migros da un lato consolida la sua responsabilità sociale, dall'altro acquisisce un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro, perché non esclude a priori potenziali collaboratori, bensì cerca strade e soluzioni per integrare tutti, quali che siano i loro limiti o presunti tali. Perché ognuno possiede capacità che possono contribuire al successo della Migros. Maggiori informazioni sull'impegno Migros all'indirizzo migros.ch/jobs.
Fotos: Monika Flueckiger
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