Divani, sedie da ufficio, strutture per letti complete, ma soprattutto un sacco di materassi: Felix Meier non credeva ai propri occhi quando si è recato alla discarica Werdhölzli di Zurigo per smaltire alcuni rifiuti. Questi ultimi non sono affatto qualcosa di sconosciuto per il biochimico, che in qualità di amministratore della fondazione Pusch se ne occupa per professione: l’organizzazione è infatti attiva nel campo della protezione dell’ambiente per Comuni, scuole e aziende e si occupa di mostrare come effettuare correttamente lo smaltimento.
Meier non riusciva a farsi uscire dalla testa l’immagine del centro di riciclaggio. «Non può essere che buttiamo semplicemente via così tanti oggetti», commenta. Su due piedi ha quindi deciso di cambiare il focus della fondazione e di puntare maggiormente sulla prevenzione dei rifiuti anziché sul loro smaltimento. In gergo tecnico si parla di economia circolare. L’obiettivo? Utilizzare le materie prime il più a lungo possibile per risparmiare le risorse. Queste ultime, infatti, non saranno disponibili all’infinito. Dopo l’uso, anziché finire nella spazzatura i prodotti devono essere riparati, rinnovati e riutilizzati. Se ciò non è possibile vanno riciclati riutilizzando i singoli componenti.
Non può essere che buttiamo semplicemente via così tanti oggetti.
Felix Meier amministratore della fondazione Pusch
Meier e il suo team beneficiano dell’appoggio del Fondo pionieristico Migros, il fondo di sostegno della Migros (v. scheda sotto). I partner vogliono promuovere il modello economico sostenibile principalmente nel settore dei mobili e a tale scopo hanno lanciato il progetto «Make Furniture Circular». «Sedie, tavoli e anche materassi vengono sostituiti sempre più frequentemente come i vestiti», spiega Meier. E, come dimostra la sua osservazione della discarica, racchiudono in sé un enorme potenziale di materiali che potrebbero essere salvati dall’incenerimento. In Svizzera, ogni anno finisce nei rifiuti circa un milione di materassi per un peso totale di 30 000 tonnellate: tessuto, gommapiuma, lana, metallo, crine, legno e altri materiali che sarebbero ancora utilizzabili.
L’azienda di riciclaggio britannica TFR Group dà il buon esempio: scompone in grande stile i materassi e riesce a riutilizzare il 60% dei materiali, per esempio per produrre tappetini da ginnastica. Anche nei Paesi Bassi il riutilizzo è noto da tempo.

Felix Meier, amministratore della fondazione Pusch. Foto: Roger Hofstetter
Letti in leasing
In Svizzera non siamo ancora a quel livello. Ci sono tuttavia approcci mirati ad allungare la vita utile dei materassi. Il produttore Elite di Aubonne VD ha per esempio lanciato il leasing dei letti per gli albergatori: «‘Smart Lease’ consente agli albergatori di pagare materassi e letti in base all’uso effettivo», afferma il responsabile François Pugliese. Ogni pernottamento viene registrato, consentendo di misurare l’usura del prodotto. I materassi vengono quindi scambiati in base all’occupazione, rallentando così l’usura. «A seconda del livello di sfruttamento, i nostri materassi resistono dai 15 ai 25 anni», dichiara Pugliese. Altri materassi per hotel devono essere sostituiti ogni tre-cinque anni.
Elite punta inoltre su componenti naturali come crine e seta: in questo modo i materassi possono essere rinnovati, o perlomeno riciclati più facilmente. L’azienda è considerata un pioniere del settore, anche se con pochi imitatori.
Per cambiare la situazione, il team di progetto di Felix Meier ha organizzato un seminario: all’inizio dell’anno produttori di materassi come Elite, rivenditori di mobili come Micasa e aziende di riciclaggio come Innorecycling si sono incontrati per confrontarsi su come prolungare la vita utile di mobili e accessori per dormire. La buona notizia è che la relativa logistica è già in piedi: i vecchi materassi vengono infatti generalmente ritirati dai negozi di mobili. E i soggetti coinvolti considerano l’economia circolare dei materassi una cosa positiva. «Il volume è notevole, il potenziale c’è, anche se poi il diavolo si nasconde nei dettagli», dichiara Markus Tonner, capo di Innorecycling. Anche l’affiliata Migros Micasa è «molto interessata» a una collaborazione, come afferma il suo rappresentante Flückiger.
Modelli commerciali al servizio dell’ambiente
L’economia circolare è uno dei temi chiave per il Fondo pionieristico Migros. «Il modello economico lineare produzione-uso-smaltimento mostra i propri limiti, per questo vogliamo promuovere in Svizzera l’economia circolare», dichiara la responsabile di progetto Corinne Grässle. A suo dire, questo approccio porta a un rapporto parsimonioso ed efficiente con le risorse e alla produzione di meno rifiuti. «In questo modo si aiuta l’ambiente, e c’è anche l’opportunità di sviluppare nuovi modelli commerciali». Per questo motivo, il Fondo pionieristico Migros ha lanciato cinque progetti sul tema, tra i quali «Make Furniture Circular».
Il Fondo pionieristico Migros, dietro al quale vi sono imprese Migros come Denner, Banca Migros, Migrol e Migrolino, è parte dell’impegno sociale del gruppo Migros, che ogni anno investe in questo ambito il dieci per cento dei dividendi, ossia dai 10 ai 15 milioni di franchi.
Informazioni:
Foto/Scena: Roger Hofstetter
La tua opinione
Ti piace questo post?